I PROTAGONISTI

Lo stato di eccezione totalitaria che stiamo vivendo non è una dittatura, ma un posizionamento. Non ci sono complotti, né persone così qualificate per organizzarli. Solo gatti che cercano di acchiappare meglio il topo. L’emergenza sanitaria (effettiva, ma assolutamente modesta rispetto alla platea globale e agli effetti generati) è stata cavalcata iperbolicamente dai soggetti che hanno visto in questa circostanza una straordinaria opportunità di protagonismo. La superficie più visibile è composta da politica d’apparato, giornalismo analfabeta, scienziati rapiti dalla vanità, cittadini trasformatisi in zelanti esecutori in attesa di ricompensa. Naturalmente, nelle zone rarefatte dove il gioco di potere è geopolitico e finanziario, vi sono interessi più significativi che cercano di espandersi. Il posizionamento di un individuo che non intenda fare la fine del topo è quello di guardare altrove. Si tratta anche di una necessità dello spirito, vista l’antropologia disgustosa dei protagonisti visibili sul palcoscenico.