LA VITTORIA DELLA TECNICA

Dissolta la nebbia del presente, di questo stato di eccezione generato dal Covid-19 resterà un lascito fondamentale: la vittoria della Tecnica, cioè dell’apparato scientifico e dei suoi sottosistemi (tecnologia e mass media).Certo, può anche trattarsi di uno schema meta-bellico tra potenze geopolitiche, ma è indubbio che -se così fosse- l’arma decisiva è quella offerta dalla Tecnica. In questo scenario non c’è un bene e un male, ma solo il presente che comincia a mostrare la forma del futuro. Un errore sarebbe imperdonabile: illudersi di fronteggiare la Tecnica richiamandosi al vecchio sentimento collettivo. In questo modo ci si consegna tutti insieme disciplinatamente alla sconfitta. La Tecnica individualizza (“distanziatevi” è ora la parola d’ordine) ed è quello -volenti o nolenti- il piano anche della risposta. Coltivare individualmente ciò che la Tecnica non possiede, dal pensiero (“la scienza non pensa”- Heidegger) allo spirito (la Tecnica è materialista) è la maniera per restare in piedi e, soprattutto, non sconfitti. Ce la si può fare: da soli.